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ATT O SECONDO.
S C E N A XI.
A C H i n E , e /e fuddette .
A ^ag^on mi cornpiangi,
J 1 PrincipeíTa adorara, il piu infelice
Non v1 é dime. Niega d'udir mi Atride,
Tntto par , che cofpiri
Contro il noílro imeneo: fratranto afcolto
Mormórar d'ogn'intorno ,
Che i Dei propizi^e l'aure amiche, e l'onde
Ne giura il gran Calcante; e piu confufo
Sul tuo , ful mió deílino ancor mi rende
L' udir , che al Tempio líigenia sattende.
S C E N A XII.
Arcade, ed i fnddctti.
^YC' C'Attende' ® ver* naaíbl per fame al
v3 Nurae
( Udirelo, e tremare)
Sanguinofo olocaufto. A voi coílretto
Alfin 1' annunzia Atride, e vi ícongiura
Ad efeguir íenza frappor dimora
L invan prefcritta, e mal tacciuta Fuga.
Seguitemi: ogn'iílanre,
Che qui íí perde, il riíchio accrefce. I
Greci
Son tutti in armi, e pubblicando intorno,
Che ad aprirci il cammin d' Afia , e di
Troja
La bella líigenia uopo e che mora,
• Scorre
